personal trainer – Alessandro Pardocchi Personal Trainer https://alessandropardocchi.online Sun, 28 Apr 2024 16:12:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 https://alessandropardocchi.online/wp-content/uploads/2023/12/cropped-3-Copia-32x32.png personal trainer – Alessandro Pardocchi Personal Trainer https://alessandropardocchi.online 32 32 Come ritrovare la forma e la salute in 6 mesi con il metodo WELLNESS 365 EVOLUTION https://alessandropardocchi.online/come-ritrovare-la-forma-e-la-salute-in-6-mesi-con-il-metodo-wellness-365-evolution/ Fri, 01 Dec 2023 10:21:47 +0000 https://alessandropardocchi.online/?p=1046 Se sei alla ricerca di un modo efficace e duraturo per migliorare il tuo benessere psicofisico, sei nel posto giusto. In questo articolo ti presento il metodo WELLNESS 365 EVOLUTION, un programma di coaching/personal training di 6 mesi ideato da Alessandro Pardocchi, un personal trainer con competenze trasversali e un approccio “unconventional” al fitness e al wellness.

Chi è Alessandro Pardocchi?

Alessandro Pardocchi è un personal trainer con oltre 20 anni di esperienza nel mondo del fitness e del wellness. Si è formato come: Personal Trainer, Tecnico Chinesiologo, Counselor ad orientamento Psicoanalitico, Breathing Trainer metodo Oxygen Advantage e Preparatore Fisico per sport individuali e di situazione. Ha seguito centinaia di persone a livello personale per il raggiungimento del loro benessere e forma fisica, facendo leva molto sull’aspetto di ascolto e motivazione verso il cliente. Utilizza strumenti professionali di avanguardia che danno un aspetto scientifico al suo metodo di lavoro, che ha come fulcro principale gli obiettivi del cliente. Lavora a domicilio ed online. Il 31 Agosto 2022 ha lanciato il suo libro disponibile su Amazon dal titolo: Wellness 365 come migliorare il tuo benessere psicofisico giorno dopo giorno.

Cos’è il metodo WELLNESS 365 EVOLUTION?

Il metodo WELLNESS 365 EVOLUTION è un programma di coaching/personal training di 6 mesi che ha l’obiettivo di seguire il cliente passo passo per ritornare in forma ed in salute in modo duraturo ed efficace. Il programma si basa su tre pilastri fondamentali: la valutazione, l’allenamento e il monitoraggio.

La valutazione: all’inizio del percorso verrà effettuato un “wellness test” con strumenti innovativi di alto livello dell’azienda di Biotecnologie Italiana Biotekna. Questo test ha la particolarità di incrociare dati di: anamnesi soggettiva sullo stato di benessere, composizione corporea di alto livello per vedere l’aspetto metabolico e analisi del funzionamento del sistema nervoso attraverso l’HRV (heart rate variability). Tutto questo ha l’obiettivo di avere a livello scientifico lo stato di salute del cliente e di individuare le sue esigenze e i suoi obiettivi.

L’allenamento: in base ai risultati del test, Alessandro Pardocchi elaborerà un percorso di allenamento estremamente personalizzato e guidato, che si adatterà alle caratteristiche e alle preferenze del cliente. Il cliente avrà a disposizione una app che si chiama Evolution Fit by Teamsystem dove saranno visibili gli allenamenti e gli esercizi da fare in autonomia. La app ha anche la funzione di monitorare tutti i cambiamenti corporei avvenuti nel tempo. A livello psico/corporeo, il percorso sarà integrato con un training respiratorio attraverso tecniche di biofeedback, che aiuteranno il cliente a gestire lo stress, a migliorare la qualità del sonno e a ottimizzare le prestazioni.

Il monitoraggio: ogni 2 mesi ci sarà un follow-up, quindi di nuovo un wellness test per vedere i miglioramenti a livello oggettivo e capire se la strada intrapresa è quella giusta. Inoltre, il cliente avrà un supporto costante da parte di Alessandro Pardocchi, che lo seguirà e lo motiverà durante tutto il percorso, sia a livello fisico che emotivo.

Quali sono i benefici del metodo WELLNESS 365 EVOLUTION?

Il metodo WELLNESS 365 EVOLUTION è un programma che mira a migliorare il benessere e la salute del cliente in modo globale, tenendo conto di tutti gli aspetti che influenzano la qualità della vita. Tra i benefici che si possono ottenere con questo metodo ci sono:

  • Una maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle proprie potenzialità
  • Una riduzione del grasso corporeo e un aumento della massa muscolare
  • Una migliore postura e una maggiore flessibilità
  • Una maggiore resistenza e una minore affaticabilità
  • Una migliore gestione dello stress e delle emozioni
  • Una maggiore autostima e una maggiore soddisfazione personale
  • Una maggiore energia e una maggiore vitalità

Come partecipare al programma WELLNESS 365 EVOLUTION?

Se sei interessato a partecipare al programma WELLNESS 365 EVOLUTION, puoi contattare Alessandro Pardocchi tramite il suo sito web, il suo profilo Instagram o il suo profilo Facebook. Potrai prenotare una consulenza gratuita e senza impegno, in cui Alessandro Pardocchi ti spiegherà nel dettaglio il programma e ti farà un’analisi preliminare del tuo stato di forma e di salute. Se deciderai di iniziare il percorso, potrai scegliere tra due modalità: a domicilio o online. In entrambi i casi, avrai la garanzia di un servizio professionale, personalizzato e di qualità.

Non perdere questa occasione unica di trasformare la tua vita in meglio con il metodo WELLNESS 365 EVOLUTION. Affidati all’esperienza e alla competenza di Alessandro Pardocchi, un personal trainer che sa come ascoltarti, motivarti e guidarti verso il tuo benessere e la tua salute. Contattalo subito e inizia il tuo viaggio verso la forma e la felicità!

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INFIAMMAZIONE SILENTE – IL KILLER SILENZIOSO https://alessandropardocchi.online/infiammazione-silente-il-killer-silenzioso/ Thu, 03 Nov 2022 13:49:13 +0000 https://alessandropardocchi.online/?p=779 Il 23 Febbraio del 2004 usciva in prima copertina del Time Magazine “The Secret Killer

Il Killer silenzioso.

“The surprising link between INFLAMMATION and HEART ATTACKS, CANCER, ALZHEIMER’S and other diseases”

La sorprendente correlazione tra INFIAMMAZIONE, ATTACCHI CARDIACI, CANCRO, ALZHEIMER e altre malattie.

Questo Killer moderno è in medicina chiamato anche INFIAMMAZIONE CRONICO SISTEMICA di basso grado ed è il nuovo spauracchio sulla salute del 21° secolo. 

Praticamente è un processo che unisce lo stato infiammatorio non localizzato a bassa intensità allo sviluppo di varie patologie come: cardiopatie, diabete, malattie autoimmuni e cronico degenerative

Le cause scatenanti sono tutte legate a tre fattori:

  • alimentazione non corretta
  • scarsa attività fisica
  • problematiche emotivo-psicologiche

In poche parole lo stile di vita, lo stress e fattori esogeni in genere fanno sì che il corpo sviluppi un’infiammazione leggera, piccola ma costante nel tempo che (anche grazie all’invecchiamento) a lungo andare va a creare possibili patologie invasive. 

Per fare un esempio l’accumulo di massa grassa produce più adipociti (le cellule del tessuto adiposo​, oggi meglio conosciuto come organo adiposo) che a sua volta producono più adipochine (tutte le molecole sintetizzate e secrete dal tessuto adiposo) che a sua volta incrementano lo stato infiammatorio del nostro corpo. Ergo “più siamo grassi” più siamo infiammati.

Oppure l’aumento dello stress ossidativo (cosiddetto catabolismo) che è dato dalla quantità dei radicali liberi che danneggiano la struttura cellulare e aumentano il fattore pro-infiammatorio.

Un altro fattore è il rapporto non idoneo tra i grassi Omega 3 e Omega 6 che a volte arriva a 1 su 14 e andrebbe almeno portato a 1 su 3. Questo, chè è sicuramente un fattore di origine alimentare, è dato dall’ingestione di cibi precotti, processati industrialmente e con alti valori di grassi idrogenati. 

Anche i picchi insulinici causati da incrementi di glicemia sono pro-infiammatori. Generalmente dovuto da abbondante uso di cibi “zuccherosi” (carboidrati semplici), bevande “famose” e alcolici, che fanno in modo di creare uno sbilanciamento tra glicemia introdotta (tanta) e consumo richiesto (poco). 

Ma perché viene chiamato Killer? Non mi farà mica male ogni tanto bere una Coca Cola?

Io direi che ogni tanto non fa male niente! Neanche il Lardo di Colonnata. 

Il problema è ogni spesso

La cosa che la maggior parte di noi non sa è che oramai da una decade è confermato da peer review internazionali e studi specifici che l’infiammazione di basso grado aumenta di circa il 50-70% la possibilità di contrarre malattie come tumori o incrementare la possibilità che avvengano Ictus o Strokes

Che te lo dico a fare…..

Ma quali sono le possibili soluzioni?

  1. Alimentazione corretta (non sempre ma abbastanza spesso).
  2. Fare attività fisica alternando fasi di alta intensità a fasi di bassa intensità.
  3. Training Respiratorio per migliorare il funzionamento del SNA (Sistema Nervoso Autonomo).
  4. Ristabilire il clock interno andando a lavorare sui ritmi Circadiani. 

Su i punti 1 e 2 dovremmo essere già capaci di capire il perché ma sul punto n°3? Respirazione per migliorare il Sistema nervoso autonomo….mah ….? Cosa c’entra la glicemia, il grasso il colesterolo o i radicali liberi con il sistema nervoso? E perché la “rieducazione respiratoria” sarebbe in grado di migliorare il funzionamento dello stesso?

Cercherò di fare un paragone con le automobili, lo so è un pochino azzardato ma vediamo se riusciamo a capire meglio.

Mettiamo che il mio corpo (nelle sue funzioni autonomiche) sia l’automobile e che il guidatore sia la parte cognitiva del cervello. In questo caso il SNA (Sistema Nervoso Autonomo) è paragonabile alla centralina della macchina.

Il mio scopo dovrebbe essere quello di guidare la macchina a livello delle massime performance.

Il guidatore è bravo, capace, e fa di tutto per andare forte ma ipotizziamo che la centralina sia tarata male o difettosa. In poche parole non funziona come dovrebbe. D’altronde è un piccolo computer e si può guastare anche lei. 

Come pensate che andrà la macchina? Sicuramente male.

Riuscirà il guidatore da solo a raggiungere le massime performance? Evidentemente NO!

Quindi per migliorare la situazione e limi questa infiammazione dobbiamo lavorare su alimentazione e movimento (sport ludico) ma anche sullo STRESS MANAGEMENT.

Perché “stranamente” (l’ho messo volutamente virgolettato e in corsivo) è tutto concatenato. L’obiettivo per non incappare nel KILLER SILENTE è quello di cercare nel miglior modo possibile l’equilibrio. Facendo così non attiviamo il famoso sistema “attacco-fuga” in modo perenne e si evita che prenda il sopravvento l’infiammazione.

Il primo step è quello di fare un WELLNESS TEST per capire se l’infiammazione sia in atto e soprattutto sviluppare un interventistica adeguata per andare a limitarla.

Contattami in privato per maggiori info!

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Vivere in Movimento https://alessandropardocchi.online/vivere-in-movimento/ Tue, 11 Jan 2022 10:34:00 +0000 https://alessandropardocchi.online/?p=590 In qualunque stato si trovi il vostro corpo fino ad ora vi ha sostenuti e serviti. Siete sicuramente più “vivi che “morti”, non avete grandi dolori siete tutto sommato equilibrati. Insomma qualunque sia la forma fisica e qualunque sia la fase di stress vi sono buone possibilità per migliorare le prestazioni e l’equilibrio”.
Cit. Tratta da BIOENEGETICA di Angelo Musso

Quindi non c’è tanto da lamentarsi ma sicuramente da MUOVERSI!

L’attività fisica è il più grande antinfiammatorio che abbiamo a disposizione in modo GRATUITO!

Quando andavo alle scuole elementari facevo l’ora di Ginnastica…. non Educazione Fisica ne Motoria, solo Ginnastica. Si camminava sulla trave, facevamo il salto della cavallina, si saliva sulla pertica e tante altre cose. ma soprattutto per tutti noi era un ora di tanto divertimento.

Perché sperimentavamo il nostro corpo, il nostro limite, la nostra destrezza. Ogni tanto qualcuno si faceva male? SI …. Ma almeno imparava.

E non succedeva nulla di sconvolgente. La palestrina che veniva utilizzata è tutt’ora uguale a 40 anni fa.

Il termine “GINNASTICA” ha la seguente definizione:

Disciplina che cura il benessere fisico e il rinvigorimento del corpo utilizzando particolari esercizi fisici.

Mi piace il termine RINVIGORIMENTO…. perché è quello che servirebbe per la maggior parte delle persone che non si muovono affatto.

Approcciare ad uno stato di salute ottimale dovrebbe essere il nostro primo obiettivo. La nostra priorità.

Chiediamoci allora: “perché non lo stiamo facendo”?

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Qual è la migliore attività fisica per essere in salute? https://alessandropardocchi.online/migliore-attivita-fisica-salute/ Thu, 31 Oct 2019 09:00:28 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=466 L’argomento di questo articolo me lo ha suggerito una mia amica durante uno speech riguardo al Counseling nello sport, facendomi una domanda diretta, che è il titolo. Lei mi ha anche specificato una cosa importante: – “premetto che a me non piace niente riguardo all’attività fisica”. Io gli ho detto: Bene, perché di sicuro ti avrei consigliato una cosa che ti poteva piacere…. Pensa un po’. Quindi, la situazione si fa intrigante. Fare un’attività fisica per la salute ed il benessere senza avere la benché minima voglia o desiderio di farla. Be’, cara la mia Patrizia, se avessi la soluzione assoluta a questo quesito, probabilmente, avrei la possibilità di diventare milionario come è successo a tanti imprenditori Guru del mondo Fitness. Ma torniamo a noi. Ebbene sì! Esiste una metodologia di esercizio che in teoria e in pratica è la migliore che potresti fare. Basta prendere quello che ci dice la letteratura scientifica riguardo a: fisiologia, metodologia dell’allenamento, sistema nervoso autonomo, sistema neuroendocrino e psicobiologia. Facile? No! Lo fanno in tanti? No! Alla base di questa metodologia sta una considerazione logica. Bisogna fare in modo che il “pacchetto mente-corpo sia in sincronia”. Bisogna aumentare la percezione riguardo al movimento. E’ necessario sviluppare la consapevolezza corporea, ovvero sentire come ci muoviamo e percepire il corpo durante il movimento stesso. La logica è: “se io faccio muovere il mio corpo solamente per inerzia esso imparerà solo il 10% di quello che gli sto trasmettendo”. Ma cosa gli starei trasmettendo? Percepire l’adattamento. Il corpo umano è una fantastica macchina che modula milioni, o miliardi di informazioni in ogni istante della nostra vita. Per esempio: facciamo conto di doversi laureare in Architettura. Dovremmo andare a lezione, studiare, probabilmente disegnare, dare esami per almeno 5 anni o più. Bene noi dobbiamo fare la stessa cosa e portare noi stessi all’università del benessere attraverso lo strumento del movimento. Non dico Ginnastica o Sport…….. dico MOVIMENTO CONSAPEVOLE. Ma allora? Che caspita bisogna fare? Dove devo andare? Chi devo pagare? Quale APP devo scaricare? Quale corso devo fare? Esiste una solo risposta: Devi imparare a vivere il tuo corpo e migliorare la sensibilità in esso senza passare per forza dalla mente. Niente Palestre, niente APP, niente corsi. Solo provare, vivere, sbagliare e riprovare ancora, ancora ed ancora. Senza un risultato in mente, senza obiettivi temporali o prestativi. Una cosa DIFFICILISSIMA! Non esiste nessuno che ti da un voto, che ti dice bravo o brava, solo te ed il tuo corpo. Non ce la fai? CAVOLI TUOI! Se stai male vuol dire che stai portando a spasso una versione di te che ha qualche problema. Punto. Ed allora che caspita dobbiamo fare? Proviamo a strutturare un “eventuale ed approssimativo protocollo di intervento” (approssimativo perché non va bene per tutti in senso assoluto, questo deve essere chiaro).

  1. Respira, ascolta il tuo respiro a riposo, in posizione del loto, sul cesso o in Tribunale. Fallo dove ti pare ma fallo!
  2. Quando sei a riposo rallenta il tuo respiro, meno respiri meglio è! Se respiri a 20 o più atti respiratori al minuto hai un problema, te lo assicuro!
  3. Fai un bel riscaldamento: camminata, corsetta, bici, cyclette scala l’Everest (se ce la fai in 5/10 minuti) ?.
  4. Esegui degli esercizi per migliorare la tua flessibilità muscolare e la tua mobilità articolare. Si può prendere spunto dal metodo dello streching globale attivo di Philippe Souchard.
  5. Nella parte centrale eseguire da 10 a 20 min massimo di Circuit Training basato su 6-8 sessioni di esercizi muscolari effettuati a media/alta intensità con un carico temporale. Un esempio potrebbe essere il protocollo Tabata 20/10. Ad ogni stazione corrisponde un esercizio per 20 sec di esecuzione e 10 sec di recupero per spostarsi nella stazione successiva. E’ più complicato a scriverlo che a farlo fare. La cosa importante è che questa tipologia di training andrebbe eseguita ad alta intensità, con un ampio recupero tra un circuito e l’altro. Non servono macchine, gli esercizi possono essere effettuati a corpo libero o con piccoli strumenti, pesini, elastici, tavolette per l’equilibrio etc. etc.
  6. La parte finale è relegata al rilassamento. E’ possibile eseguire sempre esercizi di respirazione in modo statico (sdraiati) o dinamico (camminando). La cosa importante è che l’esecuzione della respirazione deve essere sempre concentrata su un’espirazione più lunga dell’inspirazione (esempio 3 sec inspiro-6 sec espiro) per almeno 5-10 min.

Questa è una linea guida di base con l’obiettivo di poter costruire un’attività mista per migliorare il proprio benessere e direi anche, col tempo, la propria salute. Ovviamente farlo da soli è pressoché impossibile per 2 motivi: 1) se non si è degli esperti del movimento non si conoscono gli esercizi. 2) Non si ha la spinta motivazionale sufficiente per eseguire tale protocollo con continuità. Quindi è bene farsi seguire da un istruttore qualificato delle attività motorie.

Concludendo vorrei specificare il senso logico di tale protocollo, magari, per gli addetti ai lavori. La prima cosa è che se non impariamo a modulare il Sistema Nervoso non ha senso fare Ginnastica a caso come vedo spesso fare nelle palestre. Migliorare la respirazione e quindi lavorare su di essa ha questo scopo specifico. La seconda cosa è che fare attività in steady-state non crea adattamento, camminare ore sul tapis-roulant non fa male ma è tempo pressoché sprecato, quindi bisogna fare esercizi per il rinforzo muscolare a media-alta intensità (L’HIIT va oramai di moda). La terza cosa è che bisogna, anche, concentrarsi sulla mobilità e l’elasticità e…. non è tempo perso! Quarto non sono gli esercizi che si fanno ma è estremamente importante avere piena consapevolezza dell’esecuzione mentre si fanno, bisogna aprire i canali “sensoriali” così aumentiamo la connessione mente<->corpo e tutto questo ha effetti benefici straordinari.

Ed allora qual è la difficoltà? Be’, in effetti di cose ne ho dette tante e quindi non è poi così semplice strutturare un protocollo ad personam. Io credo che la problematica più grande stà nel farla in modo continuo e duraturo. That’s It! Io infatti consiglio sempre di praticare un’attività fisica che piace, che diverte, altrimenti è veramente difficile, al mondo d’oggi, avere una spinta interiore che ci faccia muovere per la nostra salute. Comunque sia ….. IO CI PROVEREI! ;-).

 

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La motivazione, l’anello debole del “Benessere” https://alessandropardocchi.online/la-motivazione-lanello-debole-del-benessere/ Thu, 10 Oct 2019 07:31:05 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=451 Come fare per auto-motivarsi?

Benessere psico-fisico, agire, motivarsi, essere costanti. Tutte queste potrebbero essere le Keywords per sintetizzare la sostanza di questo articolo. Di fondo esiste una domanda: come mai facciamo tanta fatica per praticare attività fisica ed avere uno stile di vita più o meno sano? Io ci ho pensato molto a questa domanda e per molto tempo non sono stato in grado di dare una risposta. Qualche giorno fa partecipando ad un incontro divulgativo sulle tecniche di respirazione ho fatto questa riflessione. L’essere umano nelle situazioni difficili da sempre (o quasi) il suo meglio. Come mai allora nella normalità da sempre (o quasi) il suo peggio? Mi spiego meglio. Se io sto bene e non ho particolari motivazioni per prendermi cura di me semplicemente non lo faccio. Come mai? La risposta non è così banale. Ho interpellato colleghi Personal Trainer, Psicologi miei amici e esperti del settore della “motivazione”, insomma un po di gente per capire quale potesse essere il bandolo della matassa.

Alla fine sono arrivato a questa conclusione: nella maggior parte dei casi ci deve essere un fattore scatenante per mettersi in moto. Una crisi, uno o più eventi che ci rendono la cosa indispensabile. Una sorta di “esame di maturità” da superare in modo da agire velocemente. Negli altri casi (un po’ più rari) c’è un vuoto da colmare. E questo può non essere un bene! Ed il vuoto vado a colmarlo con “ossessione”. Mi fisso su un obiettivo (può essere estetico o prestativo) e agisco in modo da raggiungerlo il prima possibile, con abnegazione, con un atteggiamento che potrebbe essere definito “ortodosso”.

Ed allora in base a tutto ciò che ho scritto, cosa potremmo fare per AUTO-MOTIVARCI? Come dovremmo approcciare ad una dimensione meno di “urgenza” o meno “ossessiva”?

La prima cosa che mi viene in mente è il GIOCO. Si proprio quello. Una delle emozioni primarie che lo PsicoBiologo Jaak Panksepp definiva come di fondamentale importanza per la nostra vita. Ovvero, provare piacere da un attività ludica che non abbia uno specifico obiettivo. Io lo metto prima di informare sugli altri benefici perché è la cosa che impariamo fin da piccoli. Giocare! E che da adulti un po’ la perdiamo.

Gli altri suggerimenti sono di carattere psico-bio-fisiologico ed hanno alla base la medesima motivazione: attivare il più possibile il TONO VAGALE. L’attivazione del nervo Vago. Far lavorare molto di più del normale la parte parasimpatica del nostro Sistema Nervoso Autonomo. E come possiamo farlo?

  1. Fare pratica meditativa costante.
  2. Essere socialmente attivi e gratificati (possibilmente senza smartphone).
  3. Favorire un dialogo interiore costruttivo.
  4. Consumare probiotici.
  5. Dormire sul lato sinistro.
  6. Avere una discreta un attività sessuale.
  7. Fare attività fisica che stimoli una respirazione intensa.

Concludendo possiamo sicuramente dire che inserire il Gioco e delle “buone pratiche” nella nostra vita frenetica aiuta ad avere anche un AUTO-MOTIVAZIONE più orientata al proprio benessere reale e duraturo. Saremmo sicuramente più in salute. E, forse, anche più produttivi, più performanti (ma non è questo il nostro scopo principale). Occhio a non trasformare qualcosa di benefico in qualcosa di indispensabile. Non deve essere una Religione. All’inizio sarà un po difficile, ma bisogna tenere aperto il canale del “sentire” e quindi del sentirsi bene. Di conseguenza arriverà anche una naturale ricerca dell’attività preferita da poter praticare senza alcun tipo di sforzo.

Ringrazio il Dott. Marco Marotta e il Dott. Marco Zambello per la stesura di questo articolo.

Alessandro Pardocchi

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La differenza tra “benessere” e “stare in forma” https://alessandropardocchi.online/la-differenza-tra-benessere-e-stare-in-forma/ Fri, 27 Sep 2019 07:20:46 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=360 Come mi sento ? – BENESSERE –  Come sono (o come vorrei essere) ? – FORMA –

La parola “benessere”, il cui senso nel passato coincideva essenzialmente con la salute fisica, ha assunto, purtroppo, sempre di più un significato commerciale di relax e abbandono al dolce far niente.

Il modo di dire “stare o essere in forma” molto spesso è associato a due diversi parametri: l’aspetto estetico (forma fisica) o allo stato di una vera e propria performance (essere in condizione).

Quindi, qual’è la differenza ? Quale errore si commette nel pronunciare un termine o l’altro ? La differenza è sostanziale perché “l’essere in forma” risponde ad una identità concettuale che si ha in testa (quello che pensi di essere o di voler diventare). Invece il “benessere” risponde alla domanda “come mi sento” ? E per descrivere tale sensazione ho la possibilità di utilizzare tutti i 5 sensi. Per farla breve la “la forma” non sono io, infatti a parità di peso, altezza, massa magra etc.. ci sono persone che si vedono “bene” ed altre che si vedono “male”. Al contrario la “sensazione”, enfatizzata da un processo di consapevolezza corporea, rispecchia la realtà di quel momento o periodo.

—-> Scarica la mia guida gratuita su come restare in forma in 8 STEP

Come fare per non cascare in questo trabocchetto ? La risposta a questa domanda è semplice. Quando si pratica un’attività sportiva (ginnastica, fitness etc..) dovremmo concentrarci su quello che sentiamo invece di pensare all’obiettivo ed al risultato che ne deriva. Facciamo un esempio: se io ho necessità di andare in palestra per dimagrire, la prima cosa da fare è prendere consapevolezza ed essere appassionato da quello che sto facendo. Fare attività “con il naso tappato” (vuol dire per forza) non produrrà nessun effetto benefico…… anzi genererà frustrazione e abbandono. Bisogna trasformare la motivazione in ispirazione e questo processo è inevitabilmente interiore. Non ci sono gadjet, formule magiche e pseudo miracoli che possiamo acquistare, tutto parte da noi e strano a dirlo ………

E’ GRATIS !!!

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Come trovare il tempo per fare ginnastica https://alessandropardocchi.online/come-trovare-il-tempo-per-fare-ginnastica/ Fri, 30 Aug 2019 13:39:46 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=235 Arrivo subito al punto. Il tempo manca a tutti! Vero? Anche al sottoscritto. Ma credo che spesso sia solo un alibi per non mettere in atto situazioni o circostanze che, probabilmente, sono un po’ ostiche.

Premessa

Qualche mese fa quando ho creato il mio report (mini ebook) gratuito su come rimanere ini forma senza la palestra ho inserito nella mail di conferma di poter compilare un piccolo sondaggio di 4 domande. Una delle quali era: “Di che cosa avresti bisogno per praticare (attività sportiva o semplice fitness) con maggiore continuità ?”

A distanza di qualche decina di risposte al sondaggio posso sicuramente dire che per almeno l’80% delle persone che si sono registrate hanno risposto “la mancanza di tempo”. Devo dire la verità, non me l’aspettavo.

15 anni fa…. Long long time ago ?

Quando iniziai a fare questo lavoro nel mondo dello sport e del fitness facevo come lavoro primario il tecnico informatico. Molto spesso capitavo nel pomeriggio da qualche cliente ed alla fine della giornata lavorativa dicevo “vado in palestra o vado ad allenarmi”. Molti di essi esordivano con questa affermazione / domanda “ma come fai a trovare il tempo per andare in palestra o ad allenarti? Io non ce l’ho!” Allora io proponevo un ‘altra domanda al cliente “ma davvero non hai 30 minuti, un ora da dedicare a te stesso per qualcosa che ti farebbe sta bene? Sei sicuro?”  Alcuni rispondevano “no, non ce l’ho!” allora io esordivo con una dura affermazione “sei messo male ciccio! Se non hai in una intera giornata 30 minuti per te, siamo a livelli enormi di schiavitù contemporanea”. Molti invece rispondevano ”in effetti del tempo per me ce l’ho, ma lo dedico a qualche attività che non è sportiva, leggo, guardo la tv, mi rilasso, vado a prendere un caffè con un amico o amica”. Quindi il problema non era il tempo! Il problema era la priorità. Ovvero destinare il proprio tempo “libero” ad un’attività rispetto ad un’altra.

Conclusione

Per te quanto sarebbe importante mettere in priorità alta il fitness/sport di riferimento per essere in salute ed avere un maggiore benessere?  Per lavorare sulle priorità esistono solo (o quasi) due strade:

  1. Il senso di colpa -> se non fai questo o quello allora succede quest’altro (esempio: se non fai almeno 30 minuti ogni 2 giorni di attività fisica ti potrebbe venire il diabete di tipo 2 o la pressione alta o peggio ancora un infarto….. E’ SOLO UN ESEMPIO!)
  2. Il divertimento -> praticare un’attività che svaghi che ti diverta, che ti smorzi un pochino di stress quotidiano (esempio la partita di calcetto o di Tennis con gli amici o il collega di turno, la corsetta serale con chiaccherata in compagnia)

Come puoi ben capire io opterei per la seconda, anche perché non credo molto sul lavoro ad obiettivi per un semplice motivo. Tutta la nostra vita è piena zeppa di obiettivi: lavorativi, scolastici, estetici, etc… etc.. quindi inserirne altri anche nel wellness non ha grande senso. Il movimento dovrebbe essere gioia, comprensione e non un mero “fare” ma un grande e desideroso “disfare”. Ed infatti noi Personal Trainer di tipo “unconventional” lavoriamo proprio su questo tipo di situazione.  

La soluzione

Il consiglio che io do a TUTTI è quello di iniziare a fare “del movimento”. Capito? Semplice movimento, non le maratone di fitness o corse verso l’ignoto senza senso. Partire con poco, meglio se al mattino appena svegli con esercizi molto semplici in grado di poterli replicare ovunque. Se decidi di attivarti dopo il lavoro fallo in compagnia. Alla fine della giornata le energie sono davvero poche e spesso si tende a procrastinare. Non cascare in questo tranello e se trovi qualcuno con cui “spartire questo fardello” è più facile. Per il resto … un po’ di pazienza. Vedrai che dopo qualche settimana (ce ne vogliono almeno 4/6) farai molta meno fatica a causa del benessere che il tuo corpo e la tua mente proveranno da questa attività continuativa.

se vuoi saperne di più visualizza le info del mio videocorso dedicato

–> Clicca Qui

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Quando una persona perde peso dove va il grasso ? https://alessandropardocchi.online/quando-una-persona-perde-peso-dove-va-il-grasso/ Tue, 03 Jul 2018 09:45:06 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=139 Ruben Meerman e Andrew Brown, ricercatori Inglesi, ci spiegano come e dove va il grasso che noi vogliamo tanto smaltire. La risposta potrebbe non essere quella che ti aspetti

Considerando l’impennata dei tassi di sovrappeso e obesità e il forte interesse per questo argomento, c’è una sorprendente ignoranza e confusione sul processo metabolico della perdita di peso tra il pubblico in generale e gli operatori sanitari. Ci siamo imbattuti in idee errate su come gli esseri umani perdono peso tra :

  1. medici generici,
  2. dietisti
  3. personal trainer

La maggior parte delle persone credeva che il grasso venisse convertito in energia o calore, il che viola la legge sulla conservazione della massa. Sospettiamo che questo equivoco sia causato dal mantra “energia in / energia fuori” e dalla concentrazione sulla produzione di energia nei corsi di biochimica universitaria. Altri fraintendimenti erano che i metaboliti del grasso venivano escreti nelle feci o convertiti in muscoli. Presento alla base della ricerca  un nuovo calcolo per mostrare come “perdiamo peso”.

Il peso che vogliamo “perdere”

Premessa

L’eccesso di carboidrati o proteine ​​nella dieta viene convertito in trigliceride e conservato nelle “goccioline” lipidiche degli adipociti. L’eccesso di grassi nella dieta non richiede alcuna conversione se non la lipolisi e la esterificazione. Le persone che desiderano perdere peso mantenendo la propria massa senza grasso (o come meno grasso) stanno, biochimicamente parlando, tentando di metabolizzare i trigliceridi immagazzinati nei loro adipociti.

Lascio volutamente in lingua inglese la parte tecnica che per essere contestualizzata bisognerebbe, come minimo, avere notevoli competenze in chimica.

“The
chemical formula for an average triglyceride molecule can be deduced from fatty
acid composition studies. In 1960, Hirsch and colleagues published data that
yield an “average fatty acid” with the formula C17.4H33.1O2.1This 50 year old result is in remarkable
agreement with more recent data.2 Three “average fatty acids”
esterified to the glycerol backbone (+3C, +6H) give an “average triglyceride”
with the formula C54.8H104.4O6. The three most common fatty acids
stored in human adipose tissues are oleate (C18H34O2), palmitate (C16H32O2),
and linoleate (C18H32O2),1 2 which all esterify to form C55H104O6.
The complete oxidation of a single triglyceride
molecule involves many enzymes and biochemical steps, but the entire process
can be summarised as:C55H104O6+78O2→55CO2+52H2O+energy
Stoichiometry shows that complete
oxidation of 10 kg of human fat requires 29 kg of inhaled oxygen producing 28
kg of CO2 and 11 kg of H2O. This tells us the metabolic fate of
fat but remains silent about the proportions of the mass stored in those 10 kg
of fat that depart as carbon dioxide or water during weight loss.
To calculate these values, we traced
every atom’s pathway out of the body. The carbon and hydrogen atoms obviously
depart as CO2 and H2O, respectively. The fate of a
triglyceride molecule’s six oxygen atoms is a conundrum solved in 1949 by
Lifson and colleagues.3 They used labelled heavy oxygen (O18) to
show that the oxygen atoms of body water and respiratory carbon dioxide are
rapidly exchanged through the formation of carbonic acid (H2CO3). A
triglyceride’s six oxygen atoms will therefore be shared by CO2 and
H2O in the same 2:1 ratio in which oxygen exists in each
substance. In other words, four will be exhaled and two will form water.”I

Il nuovo calcolo

La proporzione della massa di una molecola di trigliceridi esalata in CO2 è la proporzione del suo peso molecolare (dalton) fornito dai suoi 55 atomi di carbonio più quattro dei suoi atomi di ossigeno:

(661 Da (C55)+64 Da (O4))/(861 Da (C55H104O6))×100=84%

La porzione della massa che diventa acqua :

(105 Da (H104)+32 Da (O2))/(861 Da (C55H104O6))×100=16%

Questi risultati mostrano che i polmoni sono l’organo escretore primario per la perdita di peso (fig.). L’acqua formatasi può essere escreta con le urine, le feci, il sudore, il respiro, le lacrime o altri fluidi corporei.

“Solleviamo il velo” sulla ormai famosa PERDITA DI PESO

A riposo, una persona media di 70 kg che ha un regime di dieta mista (quoziente respiratorio 0,8) espira circa 200 ml di CO2 in 12 respiri al minuto.*4 Ciascuna di queste respirazioni quindi espelle 33 mg di CO2, di cui 8,9 mg di carbonio. In un giorno trascorso addormentato, a riposo, e svolgendo attività leggere che raddoppiano il tasso metabolico a riposo, ciascuno per 8 ore, questa persona espira 0,74 kg di CO2 in modo che 203 g di carbonio vengano persi dal corpo. Per confronto, 500 g di saccarosio (C12H22O11) forniscono 8400 kJ (2000 kcal) e contengono 210 g di carbonio. Sostituendo un’ora di riposo con un esercizio che aumenta il tasso metabolico a sette volte quello del riposo, ad esempio, facendo jogging, si rimuovono 39 g di carbonio in più dal corpo, aumentando il totale di circa il 20% a 240 g. Per confronto, un singolo muffin da 100 g rappresenta circa il 20% del fabbisogno energetico giornaliero totale di una persona media. L’attività fisica come strategia di perdita di peso è, quindi, facilmente sventata da quantità relativamente piccole di cibo in eccesso.

I calcoli degli autori mostrano che i polmoni sono l’organo escretore primario per il grasso. Perdere peso richiede di sbloccare il carbonio immagazzinato nelle cellule adipose, rafforzando così il ritornello spesso sentito di “mangiare di meno, spostarsi di più”. Gli autori inoltre raccomandano che questi concetti siano inclusi nei programmi di scienze della scuola secondaria e nei corsi universitari di biochimica per correggere gli equivoci diffusi sulla perdita di peso.

L’articolo completo in originale può essere visibile a questo link : https://www.bmj.com/content/349/bmj.g7257

Che cosa si evince da questa ricerca ?

La prima cosa che dico sempre io alle persone che mi chiedono come dimagrire è sempre la stessa :

perdere peso non vuol dire in modo assoluto che sto dimagrendo (ovvero che sto diminuendo la quantità di grasso)”

Se quello che cerchiamo è far calare la parte grassa del nostro corpo allora la classica “misura della bilancia” non ha un gran senso. Perché in un processo di perdita di peso (totale) possono intervenire vari altri fattori che ne influenzano il risultato. Da questa ricerca possiamo capire che il processo di metabolizzazione è stato frainteso da molti (ivi compresi Personal Trainer come me). Ma il lavoro che bisogna fare per andare ad accelerare questa “metabolizzazione” è sempre lo stesso. Attività fisica e attenzione a quello che mangiamo. Quindi, non è cambiato proprio niente. L’unica cosa in più che possiamo dire è che le attività a basso impatto metabolico (la camminata o la corsa continua in steady state) non sono molto proficue. E’ necessario effettuare delle attività fisiche dove si effettuano numerose ventilazioni per minuto. Se possibile bisogna effettuare lavori a circuito tipo “interval training” abbinando il lavoro aerobico, anaerobico lattacido ed esercizi di rinforzo muscolare total body. In questo modo si ha un grande impatto di scambio di volumi respiratori e, di conseguenza,  si accelera il processo metabolico.

Riferimenti

Hirsch J, Farquhar JW, Ahrens EH, Jr, Peterson ML, Stoffel W. Studies of adipose tissue in man. A microtechnic for sampling and analysis. Am J Clin Nutr1960;8:499-511.

Abstract/FREE Full TextGoogle Scholar

Hodson L, Skeaff CM, Fielding BA. Fatty acid composition of adipose tissue and blood in humans and its use as a biomarker of dietary intake. Prog Lipid Res2008;47:348-80.

CrossRefPubMedWeb of ScienceGoogle Scholar

Lifson N, Gordon GB, Visscher MB, Nier AO. The fate of utilized molecular oxygen and the source of the oxygen of respiratory carbon dioxide, studied with the aid of heavy oxygen. J Biol Chem1949;180:803-11.

FREE Full TextGoogle Scholar

Ainsworth BE, Haskell WL, Herrmann SD, Meckes N, Bassett DR, Jr, Tudor-Locke C, et al. 2011 Compendium of physical activities: a second update of codes and MET values. Med Sci Sports Exerc2011;43:1575-81.

CrossRefPubMedWeb of ScienceGoogle Scholar

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AGISCI ! https://alessandropardocchi.online/agisci/ Thu, 03 May 2018 15:26:45 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=120 Puoi leggere tanti ebook sul wellness o comprare un enciclopedia del fitness scritta dal guru del settore. Su YouTube puoi trovare un’infinità di video che mostrano come fare un esercizio, un circuito o una lezione intera. Sul Web hai un’enorme quantità di informazioni gratis a disposizione 24 ore su 24 senza pagare nessuna palestra o personal trainer.

Nonostante tutto questo non basta per intraprendere in modo personale  un percorso sul benessere o sull’ “essere in forma”

“Al giorno d’oggi la mancanza di informazione è solo un alibi”

Come mai, nonostante la miriade di informazioni, risulta così difficile prestare attenzione al proprio benessere ? Perché manca la cosa più importante …. l’AZIONE ! Se potessi vendere la voglia di allenarsi e fare movimento sarei MILIONARIO.

Per esempio, inizia adesso a fare un po di movimento inizia a fare 10 squat oppure 30 secondi di Jumping Jack oppure 5 piegamenti. L’HAI FATTO ?

Bene, in entrambi i casi (se si o no) è sempre una tua responsabilità. Non c’è nessuna colpa. Nessuna pena da espiare. Solo semplice e pura “responsabilità”.

Il termine responsabilità deriva dal latino respònsus, participio passato del verbo –respòndere,rispondere- cioè, in un significato filosofico generale, impegnarsi a rispondere, a qualcuno o a se stessi, delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano (cit Wikipedia).

Nel mio lavoro la difficoltà può grossa è quella di far passare dalla “chiacchera” all’ “azione”. Dal “vorrei” o “potrei” al voglio o posso (adesso) in questo momento. Secondo alcune ricerche la nostra mente tende a preservare l’aspetto legato alla sopravvivenza ed alla gestione delle carestie ovvero “consumare e faticare il meno possibile” ed accumulare per avere più energie da destinare al principio di conservazione dell’individuo e alla prosecuzione della specie. In poche parole esistono dei meccanismi strutturali che non favoriscono la necessità di fare movimento.

In base a ciò come è possibile innescare un cambiamento ?

All’inizio bisogna forzare l’azione e soprattutto “sforzarsi”. Infatti dopo un periodo di adattamento e una decisa continuità di stimoli (chiamato anche allenamento) la produzione di endorfine, che sono il nostro “doping naturale e benefico”, farà la sua parte portando il desiderio di fare movimento e sport dalla parte buona. I benefici che ne derivano saranno più alti dello spirito di sopravvivenza a preservare energie e quindi la nostra mente eseguirà un cambio di direzione.  

Ma senza il primo passo tutto questo non può avvenire. Quindi inizia a muoverti !

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SII COSTANTE E RESILIENTE https://alessandropardocchi.online/sii-costante-e-resiliente/ Tue, 03 Apr 2018 14:47:16 +0000 http://alessandropardocchi.online/?p=117 Fabio, il mio insegnante per le tecniche di respirazione, una volta mi disse riguardo alla costanza nel praticare gli allenamenti specifici per quello che stavo facendo con lui:

meglio poco di qualcosa che tanto di nulla”

F. Brucini

Nel Wellness infatti la costanza risulta essere il tuo miglior alleato. Tanti dei miei clienti iniziano a settembre a fare attività fisica una sola volta o due al massimo a settimana (il che sembrerebbe anche poco) ma non saltando quasi mai le sessioni di allenamento, arrivano a Giugno/Luglio dell’anno successivo che stanno veramente bene. Il loro obiettivo è un rinforzo muscolare generico con inserimenti di lavoro su attività di cardio-fitness a circuito.  Il risultato che ne deriva è che, senza sforzo, si riesce a “rimanere in forma” ed apprezzare uno stato di salute generale a 360°. Non è facile dare continuità ma è possibile dopo un “deciso” impegno iniziale a rendere ciclica un attività in modo che l’organismo stesso poi lo richieda.

Da un articolo apparso sul European Journal of Social Psychology risulta che, da uno studio effettuato su 96 persone, per abituarsi ad una attività in modo che diventi più facile effettuarla (senza sforzo) sono necessari almeno 66 giorni. Questo perché la mente e il corpo necessitano di uno stimolo costante nel tempo per adattarsi ed abituarsi. Diciamo che l’allenamento sta tutto li. LA COSTANZA. In gergo erroneamente viene detto “non bisogna mollare mai”; in realtà questo detto è valido per chi fa un attività sportiva ed agonistica orientata ad ottenere dei risultati. Per quanto riguarda il benessere e la salute non è proprio corretto. Credo che sia più giusto assumere un atteggiamento del tipo:

“è necessario un impegno costante e duraturo per sostenere il tuo desiderio di rimanere in forma ed in salute”

A. Pardocchi

Il classico detto americano “no pain non gain” non funziona con il benessere. Lo ripeto, se obbligo il mio sistema nervoso a carichi di lavoro “NO PAIN” avrò solo problemi, anche se ho la tartaruga scolpita sulla pancia ! Non sempre avere un bel aspetto fisico significa stare bene. Basta prendere per esempio il mondo dello sport agonistico professionistico ed amatoriale. Io, per esempio, dal 2003 al 2008 ho praticato triathlon (nuoto-bici-corsa) a livello amatoriale ma con carichi di allenamento che in fase di picco erano anche di 16-20 ore la settimana. Fisicamente (a livello estetico) stavo bene, diciamo che avevo un bel aspetto, ma il mio binomio corpo-mente non stava bene. Avevo livelli ematici (emoglobina, ematocrito, ferro, ferritina) molto bassi ed ero diventato un asociale (praticamente lavoravo e mi allenavo solamente); tutto questo “malessere” per migliorare un “misero” personal best.

Non è la strada che consiglio a chi vuole godersi veramente la vita e stare bene con se stesso !!

Concludendo dico che è sicuramente necessario un impegno costante e duraturo nel tempo, a volte bisogna sforzarsi un po, ma con un po di pazienza si riescono ad ottenere risultati di benessere veramente straordinari….. E come dice un mio collega :

“IL CAMMINO VERSO LA SALUTE ED IL BENESSERE NON E’ UN MESE, UNA DIETA, UN PERIODO DOVE CORRO E CAMMINO, E’ UN ATTO D’AMORE CHE DURA UNA VITA”

F.Menconi
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