Spesso sottovalutiamo l’importanza del “ludus” e ci proiettiamo solo sugli obiettivi
Cosa ti piace fare ? Qual’è l’attività fisica che ti appaga ? Può essere il Tennis, il Calcetto con gli amici, la Corsa, oppure la Palestra (anche se dubito altrimenti ti saresti già organizzato da solo) oppure la Camminata, Yoga, Pilates, la Bicicletta…. il Nuoto insomma qualsiasi pratica o disciplina sportiva che ti dia soddisfazione.
“Ci si può drogare di cose buone… E una di queste è certamente lo sport” (Alessandro Zanardi)
Sembra un discorso banale ma non lo è. E’ fondamentale unire l’aspetto ludico (ovvero un attività volontaria e intrinsecamente motivata, a scopo ricreativo) alla pratica sportiva. Per quale motivo ? Il motivo è molto semplice, se puntiamo solo sull’aspetto legato all’obiettivo (dimagrire, essere più “in forma” o migliorare il risultato sportivo) vivremmo l’attività specifica con un gran senso di stress. E noi (non tutti ma tanti) che viviamo quasi giornalmente con un elevato senso di stress per la vita quotidiana, lavorativa familiare e sociale in genere, non ci possiamo permettere di aggiungere ulteriori stimoli negativi che potrebbero portare all’abbandono dell’attività fisica stessa.
L’attività fisica deve essere appagante, non stressante. Infatti, secondo me, quando si pianificano degli obiettivi tipici del fitness, come: dimagrimento o ipertrofia, si perde il vero senso dell’attività. Se, in teoria, può essere all’inizio più stimolante, a lungo andare si corre il rischio che sia una identificazione mentale immaginaria. In un certo senso invece di puntare sulla consapevolezza corporea, si punta sul tenere sempre la mente fissa sull’obiettivo. Per fare un paragone sportivo sarebbe come puntare mentalmente sul risultato piuttosto che sulla prestazione.
Molto spesso gli errori più comuni che vengono commessi dalle persone sono proprio su questo ambito. L’attività che scelgono di fare NON E’ DIVERTENTE. Il classico esempio sono le donne con età che va dai 30 ai 50 anni che per “rimettersi in forma” si iscrivono in palestra provando a frequentare un corso di gruppo. Il problema è che se il corso di gruppo ti piace molto (perché lo hai già praticato in passato ed hai una predisposizione particolare nel farlo) va bene, altrimenti diventa un supplizio psicologico che porta solamente all’abbandono. A questo punto la persona tende a rifugiarsi negli strumenti di tortura preferiti per i nuovi abbonati…. i macchinari CARDIO !! Di male in peggio…. lì, il disagio aumenta a dismisura a causa del problema con il SENSO DI VUOTO che attanaglia il neofita. Decine e decine di apparecchi. Riporto alcune frasi che vengono dette a dispetto della famosa “SALA ATTREZZI” : Quale dovro usare, tutti ? Ma non ci asciugano il sudore ?! Qual’è l’intensità che devo mettere ? Dieci minuti vanmno bene ?
Dubbi amletici catapultati in una sala fitness. A volte una camminata tra amiche in compagnia è molto più divertente anche se l’intensità dell’attività è bassa. Basterebbe abbinarci 10 minuti di esercizi a corpo libero, per esempio, e sarebbe perfetto !
Un po di storia: le differenze tra iocus e ludus
La radice etimologica delle parole ci rivela molto della loro essenza e della loro storia, conservata o dimenticata. Gioco deriva dal latino iocus, in origine “gioco di parole”, “scherzo”, facezia arguta o volgare, che al plurale indica spesso i giochi amorosi, il corteggiamento disimpegnato, i componimenti letterari a sfondo erotico. Il gioco di azione è invece reso con ludus, e lud sono infatti i giochi pubblici nel Campo Marzio, gli spettacoli dei gladiatori, gli agoni sportivi. Nel mondo greco erano i Giochi Olimpici a costituire, nella loro scadenza quadriennale, la principale manifestazione sportiva e insieme religiosa dell’Ellade. Il gioco per gli antichi è prevalentemente strumento per lo sviluppo del corpo: i ludi sportivi, infatti, impegnavano i giovani con allenamenti durissimi e costanti a partire dai sette anni di età, quando essi cominciavano a frequentare le scuole-ginnasi. D’altra parte, la stretta connessione tra mente e corpo permetteva di percepire il gioco anche come allenamento mentale, strumento per fortificare lo spirito e, in un secondo momento, mezzo per acquisire più sviluppate capacità logiche e mnemoniche, come nel caso dei giochi matematici, degli enigmi e dei paradossi. –> http://aulalettere.scuola.zanichelli.it/il-passato-ci-parla/gioco-ludus-paignion-enigma/